giovedì 28 maggio 2009

Varie critiche sulla bella pietra


Il mercato dei diamanti è dominato attualmente dalle compagnie che furono fondate in sudafrica da proprietari inglesi. La De Beers possiede molte miniere di diamanti africane e le varie compagnie interne producono una bella quantità di diamanti mondiali per un valore importante.

Oltre a questa compagnia inglese abbiamo anche la Debswana (Debswana Diamond Company Ltd), una partnership dove il governo della Botswana, è il maggior produttore di diamanti per valore. Esistono altre compagnie nel Botswana ma detengono quote molto inferiori del mercato.

In un primo luogo, alcune critiche indicano con coraggio che il problema dei diamanti di sangue, è una guerra tra produttori di diamanti. Innanzitutto, quando i ribelli o i militari di origine africana tentano di controllare alcune miniere di diamanti (cosa che non viene accettata dai monopolisti del mercato), essi finiscono in prigione perchè dietro quel traffico c'è chi non vuol che se ne parlino, i loro diamanti vengono dichiarati diamanti di sangue come se erano loro a voler versare sangue, quando poi sappiamo che in cambio del diamante ci sono armi da guerra e fucili e dopo i più deboli sono i bambini, ragazzi e sono costretti a scegliere come amico il fugille.


In secondo luogo, i critici pensano che vengono acquistati maggiori quantità di armamenti dalla vendita di petrolio che dalla vendita di diamanti. Altre sostanze vengono commercializzate con le stesse modalità e gli stessi scopi dei diamanti illegali, come la cassiterite, la Columbite-tantalite e l'oro, insomma la materia prima dell'Africa viene presa e quello che rimane il colore della terra ch'è di SANGUE.


Infine gli stessi critici pensano che il Clean Diamond Trade Act e il Kimberley Process sono semplicemente strumenti per mantenere il monopolio dei produttori mondiali di queste pietre, invece che impedire l'acquisto di armi o migliorare le condizioni dei lavoratori delle miniere.

giovedì 14 maggio 2009

Il diamante e la sua strada.

Diciamo che il diamante, tecnicamente, è

"il materiale più duro conosciuto in natura, è carbonio puro, cristallizzato in condizioni di pressione e temperatura molto elevate. In natura, tali condizioni esistono solo a profondità comprese tra 150 e 200 km sotto la superficie terrestre.


Le eruzioni vulcaniche hanno portato in superficie rocce contenenti il diamante, chiamate “Kimberlite” e “Lamproite”, le quali sembrano non aver a che fare con l' Africa, dove miseria e povertà fanno solo strage di morte (questo è il solito ritornello che si legge dai giornali, e che purtroppo ha convinto tanta gente).



Ce ne sono due tipi:

a) Diamante "conflict-free"
Un diamante detto "conflict-free" è una pietra i cui profitti non sono usati per il finanziamento di guerre ed è stata estratta da lavoratori trattati secondo certe condizioni etiche. Solo i diamanti che sono certificati, la cui provenienza cioè può essere rintracciata dalla miniera di origine, possono essere ceduti legalmente all'acquirente finale.





b) Diamante "insanguinato"
I Diamanti Insanguinati, sono semplicemente pietre provenienti dai giacimenti situati nelle zone di guerra, dove è impossibile controllarne il traffico, e per questo vengono trattate clandestinamente, allo scopo di sovvenzionare l' acquisto delle armi di guerra nei paesi in conflitto.
La gran parte dei diamanti africani è diventata purtroppo "insanguinata", e la loro estrazione è in forte legame con guerre, stragi, abuso di diritti umani, gravi danni all’ambiente, azioni di terrorismo.



Queste situazioni, tuttavia, non bastano da sole a descrivere la condizione di un paese costantemente in guerra, esse
sono solo una metafora di una pace che mai si otterà.


Tuttavia, il World Diamond Council dice che ormai queste cose appartengono al passato e che, proprio grazie ai diamanti, l’Africa si sviluppa..


Sarà vero?

"Tutte le verità nascondono qualcosa della negazioni di se stessi", anche perché sappiamo come estrarre il diamante comporti un durissimo lavoro fisico.










L’AFRICA CON LE SUE RISORSE



L’Africa è uno dei continenti del globo che con i suoi infinti colori racconta ciò che è. La storia di questo continente è stata a lungo ignorata o peggio negata per l’assenza di documenti, scritta dai fatti “storici”. L’eurocentrismo ha distorto e sottovalutato l’approccio culturale, intellettuale, scientifico, artistico dell’Africa.


Si può mai raccontare un continente su un trafiletto di un giornale che esce una volta al mese?


Non si può nemmeno negare che le grandi navigazioni atlantiche dove le coste africane erano utilizzate dagli europei solo come approdi di rifornire le flotte e sulle coste erano stati costruiti dei fortini che venivano utilizzati come base per procurare i prodotti e le materie prime dell’interno senza penetrarvi. Diciamo subito che la struttura della cultura africana è strettamente integrata ed unitaria. Tutti i suoi aspetti e le sue manifestazioni si uniscono in un complesso mosaico in cui ogni tessera non ha valore o significato di per sé ma lo acquisisce all’interno del contesto sociale e culturale in cui si manifesta. Tra le materie prime bisogna sottolineare le miniere.

Queste ultime sono tra le più competenti, autosufficienti ed innovative in tutto il mondo e proprio ed è questa la causa di tante guerre civili a volte sostenute da chi apparentemente dichiara di sostenere in quel continente la pace o lo sviluppo economico che è stato influenzato dalle varie colonie di cui la storia non finirà mai di narrare.

In particolare il Sudafrica che rimane il simbolo di quella realtà comunque ha un'infrastruttura ben sviluppata, pianificata, costruita e gestita professionalmente e di cui fortunatamente la natura l’ha fatto dono.

Secondo voi, è possibile che esista un legame tra l'Africa e i diamanti?

Per me è possibile, e in questo blog cercherò di evidenziare il "naturale" legame..
Intanto, anche voi provate a riflettere e a condividere le vostre opinioni...